martedì 17 febbraio 2015

Dio non è democratico

Nella logica della collettività tutto è concesso fare… fuorchè pensare.
Pensare negli ultimi tempi non è di moda, meditare soprattutto che l’anima non ha volto senza lo Spirito, che lo Spirito non può essere libero se non rispetta le Sue leggi, che le Sue leggi hanno un senso perché si agganciano alla ragion d’essere del cosmo.
Il cosmo non è una nostra creazione e questa è l’unica cosa che sfugge al Relativismo.
È pur vero che ogni cosa ha la sua logica,la sua dignità di esistenza, la sua consistenza e non si può minimamente pensare che il male non abbia il suo peso specifico rilevante,che non abbia  una veste di luce accecante dalla quale è dolce farsi abbagliare …. Ma tutto questo accecamento si chiama “tentazione”.
La Parola Suprema in questo è stata molto chiara e dovrebbe essere un riferimento, una pietra miliare, invece il nostro “comodo umanesimo” ci ha fatto da scudo e questo è molto pericoloso.
La giustificazione di umana specie è di tipo democratico, ma di una democrazia malata, da quando è al potere, di un morbo che si chiama sonnolenza … dorme infatti il diritto ad elevare lo Spirito, che soffia e lascia il segno di una vita unica, singolare. È una democrazia che ci ha negato l’unicità dell’esistenza.
Per tale ragione, Dio, che è Supremo, non è democratico. Se avesse lasciato libera la creazione, niente di ciò che ci circonda sarebbe stato perfetto…. Pertanto nel momento in cui plasmiamo in nome della libertà il nostro Spirito, edifichiamo un’anima imperfetta.
L’imperfezione agli occhi di Dio è Impurtità, c’è un errore di fondo nell’affermazione che siamo chi decidiamo di essere, siamo invece in relazione ad un progetto di purificazione.
La purificazione è una cosa seria, non avviene per misericordia … o almeno non basta.
Non c’è perdono senza impegno,  non c’è impegno che non implichi il  sacrificio dell’ego.
L’ego e tutte le sue declinazioni sono l’epifania del Maligno, solo nel momento in cui l’ego si apre all’Alter Ego, si dilegua la sua infinita miseria, specchiandosi in eteree sfumature.
L’unica democrazia possibile è quella che permette ad un serpente di governare un sistema primitivo, recinto nel quale si muovono “esseri bruti” che scendono verso un abisso che è sempre più abisso. La democrazia è la possibilità del baratro.
I Comandamenti sono altresì le linee guida per l’evoluzione dello spirito umano, che ci riscatta dalla prigionia del peccato.
“Ti  Comando…” e noi democraticamente pensiamo che obbedienza voglia dire Rinuncia.
 A cosa rinunciamo? Alla Purificazione e alla Perfezione.
È amara rassegnazione pensare al Limite come ontologicamente stantìo, constatarlo invece come evidenza matematica che tende ad Infinito, potrebbe essere una soluzione possibile al Teorema oligarchico della perfezione.

Alessandra Cremona

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