di Enrico Maria Romano
“La Discussione sulla dichiarazione del potere delle indulgenze (in latino: Disputatio pro declaratione virtutisindulgentiarum), nota anche come le 95 tesi, fu un elenco di tesi, che il frate agostiniano Martin Lutero propose alla pubblica discussione il 31 ottobre 1517” (così Wikipedia, alla voce 95 Tesi di Lutero).
Il frate agostiniano, “fu accusato e convocato a Roma già nel novembre 1517. Poco dopo Leone X affidò al card. Tommaso de Vio detto il Gaetano (o Cajetano) il compito di indurre Lutero a revocare, ma né l’incontro tra di loro nell’ottobre del 1518 ad Augusta, né la disputa, a cui partecipò anche il riformatore Karlstadt, tenuta nel giugno-luglio 1519 a Lipsia con Giovanni Eck, validissimo difensore del cattolicesimo, portarono ad un accordo” (Denzinger, edizione del 2003, p. 626).
Così il pontefice, dopo dialoghi e dibattiti teologici tesi a trovare una soluzione condivisa, decise di promulgare la Bolla Exurge Domine, il 15 giugno 1520, a quasi 3 anni dalla provocazione luterana.
Il documento pontificio del 1520 (Denz. 1451-1492) – e non le 95 tesi di Lutero – noi dobbiamo ricordare, celebrare e rimeditare. In questa solenne Bolla di 5 secoli fa risuona, nitidamente, la voce dello Spirito Santo, il messaggio intramontabile di Cristo, la definitiva Rivelazione del Padre all’umanità e alla Chiesa.
“Le proposizioni della Bolla riportano quasi sempre con precisione le parole di Lutero” (p. 626): la loro falsità però a volte è palese e conclamata, a volte meno. Tuttavia le 41 proposizioni luterane inserite nella Bolla, sono condannate dalla santa Chiesa coi termini più categorici: “Tutti e ciascuno gli articoli o errori sopra elencati, Noi li condanniamo, respingiamo, e rigettiamo totalmente (…) come eretici, scandalosi, falsi, offensivi per le pie orecchie, o in quanto capaci di sedurre le menti degli uomini semplici e in contraddizione con la fede cattolica” (Denz. 1492).
Mentre moltissimi credenti e prelati, pastori infedeli e cristiani anonimi fanno di tutto per riabilitare Martin Lutero, l’eretico per eccellenza, l’eretico per antonomasia, noi cattolici senza aggettivi, elenchiamo le più assurde affermazioni del rivoluzionario tedesco.
Ricordare gli errori del passato, e la loro condanna solenne e definitiva, sia un monito per il presente e un impegno di amore alla verità per il futuro. Ecco le più oltraggiose affermazioni di Lutero, censurate dallo Spirito Santo, attraverso papa Leone. Si vedrà che la questione delle indulgenze fu solo un pretesto usato dal monaco apostata per distruggere il cristianesimo e fondare il luteranesimo.
Si capirà anche quanto sono nel torto quei cattolici modernisti che credono di poter superare le contraddizioni dottrinali e teologiche con un cammino ecumenico ridotto al minimo comun denominatore: pace, amore e fantasia.
1.E’ sentenza eretica, ma largamente seguita, che i sacramenti della Nuova Alleanza danno la grazia giustificante a coloro che non vi pongono ostacolo
2. Negare che il peccato rimane nel bambino dopo il battesimo, significa disprezzare insieme Cristo e Paolo
5. Che le parti della confessione siano tre: contrizione, confessione e soddisfazione non è fondato nella Sacra Scrittura, né negli antichi santi dottori cristiani
12. Se, per assurdo, colui che si confessa non fosse contrito, oppure il sacerdote assolvesse non sul serio, ma per gioco, se tuttavia egli si crede assolto, è assolto con assoluta certezza
17. I tesori della Chiesa, da cui il papa trae le indulgenze, non sono i meriti di Cristo e dei Santi
20. Si ingannano coloro che credono che le indulgenze sono salutari e utili per il bene dello spirito
23. Le scomuniche sono soltanto pene esteriori, e non privano l’uomo delle comuni preghiere spirituali della Chiesa
25. Il Pontefice romano, successore di Pietro, non è il Vicario di Cristo sopra tutte le chiese del mondo intero, dallo stesso Cristo costituito nel beato Pietro
27. E’ certo che non è affatto in mano della Chiesa o del Papa lo stabilire gli articoli di fede, e anzi neppure le leggi morali o le opere buone
31. In ogni opera buona il giusto pecca
32. L’opera buona compiuta nel modo migliore è peccato veniale
34. Combattere contro i Turchi è opporsi a Dio, che visita le nostre iniquità per mezzo loro
37. Il purgatorio non può essere provato mediante la Sacra Scrittura che si trova nel Canone
38. Le anime nel purgatorio non sono sicure della propria salvezza, almeno non tutte
Per cogliere bene l’eredità sacrilega, secolarizzante e a termine distruttiva di ogni istituzione stabile dell’eresia luterana, si legga l’ottimo libretto di Angela Pellicciari, Martin Lutero. Il lato oscuro di un rivoluzionario, Cantagalli, 2016.
da: www.libertaepersona.org
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