Il ciclo delle Giornate Culturali dell’ “Acqui Storia”, tradizionale iniziativa aperta al pubblico, in cui valenti figure del panorama culturale italiano presentano propri volumi , su rilevanti tematiche storiche e di attualità, propone uno dei più importanti cattedratici e storici della medicina italiani. Sarà ospite del Premio Acqui Storia il Prof. Giorgio Cosmacini, docente di “Storia della Medicina” dell’Università Statale di Milano, nonché docente di “Storia della Scienza” dell’Università “Vita-Salute San Raffaele” di Milano. L’incontro si terrà in Acqui Terme giovedì 26 marzo alle ore 17,30 presso la sala conferenze di Palazzo Robellini, in piazza Levi 5. Nell’occasione il prof. Cosmacini presenterà il suo libro “La scomparsa del dottore – storia e cronaca di una estinzione”, edito da Raffaello Cortina Editore in Milano. L’incontro è promosso dal Premio Acqui Storia, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria e dall’Istituto Nazionale dei Tributaristi, presieduto dal dott. Riccardo Alemanno. La figura di Giorgio Cosmacini è di tutto rilievo. Laureato in Medicina e Chirurgia ed in Filosofia, è stato per alcuni anni Primario radiologo presso l’Ospedale Maggiore – Policlinico di Milano. La passione per gli studi storici e filosofici lo hanno portato a dedicarsi allo studio della Storia del Pensiero Medico, fino a farne un vero e proprio protagonista. E’ attualmente considerato il più rilevante storico della Medicina italiano vivente.
Di grande spessore sono i suoi studi che ripercorrono il cammino nei secoli della Scienza e della Professione medica (in edizioni di Laterza e Raffaello Cortina). Emblematici della sua attività di medico e studioso sono i volumi “Lettera a un medico sulla cura degli uomini”(Laterza 2003), “Testamento biologico” (Il Mulino 2010), “Compassione” (Il Mulino 2012). Membro onorario di Comitati Scientifici e Società mediche, nonché collaboratore nelle pagine culturali del “Corriere della Sera”,dirige per l’editore Laterza la collana “Storia della Medicina e della Sanità”.
Il tema affidato a Cosmacini vuole offrire all’uditorio un taglio in parte storico, in parte di grande attualità, oltretutto ben noto ai cittadini acquesi oggi:il manifestarsi nell’Italia moderna di un contesto socio-politico in cui le esigenze economiche emergenti hanno vieppiù condizionato l’offerta sanitaria nazionale. In tale contesto, che si può collocare nei decenni seguiti al secondo dopo-guerra, la stessa figura del medico si è andata gradualmente modificando. La meritoria immagine del “mio dottore”, nota a tante generazioni, è andata via via in dissolvenza, si è svuotata fino a lasciare di sé, soprattutto nelle persone più mature, soltanto un ricordo permeato di rimpianto. Oggi, “il dottore” non c’è più, ma quello che conta, nell’approccio che emerge dagli scritti di Cosmacini, al di là dell’elogio del passato, è il non rassegnarsi all’idea che i suoi pregi e principi debbano considerarsi un patrimonio irrimediabilmente perduto, pur nella crisi socio-economica attuale. In essa, i tagli al fabbisogno, la leva fiscale e le nuove imposte per la sicurezza sociale,l’imposizione di ticket unita al taglio dei posti-letto ed alla revisione dei budget, hanno imposto rilevanti mutamenti alla elargizione dei servizi sanitari. In questi,il medico, pur nella disponibilità di rilevanti innovazioni nelle cure, sembra manifestarsi in netta discontinuità col passato. La benemerita socializzazione della Medicina ,infatti,si è ribaltata in una crescente medicalizzazione della Società. Da qui il paradosso di dover apportare “umanità” a comportamenti che umani dovrebbero essere per definizione, ma che tali non sono. Un medico dunque “impersonale” e lontano da quella figura che un tempo si era soliti definire come “il mio dottore”.
Argomenti, si può ben capire, di grande interesse ed attualità per tutti, che sicuramente accenderanno il dibattito fra il pubblico, i giornalisti presenti ed il relatore. Introdurrà e modererà l’incontro Carlo Sburlati, Responsabile Esecutivo del Premio Acqui Storia. L’oratore sarà presentato dal dott. Giuseppe Gola, docente presso l’Università “Vita – Salute San Raffaele” di Milano.
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