di Vittorio Riera
Figura non secondaria
del Liberty palermitano, Giuseppe Di Giovanni, Pinè, in ambito familiare (V. Fig. 1,) nasce a Palermo il 5 luglio 1876
da Paolo e da Maria Concetta Castiglia, sorella del futuro capo dell’Ufficio
tecnico del Comune di Palermo, Luigi. Si forma all’interno di una famiglia dove
l’arte era, come si suole dire, di casa. Il nonno, Giuseppe, poliedrica figura
di artista – fu incisore, illustratore di libri, pittore di pale d’altare,
ritrattista – operò a Palermo e in Sicilia tra il 1814, anno della sua nascita,
e il 1898, anno della sua morte; un prozio, Salvatore (1824-1859), fratello del
nonno, morto prematuramente a 35 anni, fu a detta del nipote Salvatore, valente
incisore; il padre Paolo (1876-1912), anche lui pittore, firmò, fra l’altro,
numerose tavole di quella monumentale e fine opera che è il Duomo di Monreale di Benedetto Gravina
pubblicata tra il 1859 e il 1870; pittore fu lo zio, Salvatore junior
(1848-1901), autore di testi scolastici, di saggi pedagogici oltre che docente
all’Accademia di Belle Arti; e pittore fu, infine, Luigi (1856-1938), il più
noto della ‘dinastia’, il più studiato (la mostra organizzata da Tommaso Romano
presso Ellearte di Palermo registrava saggi di Ivana Bruno, Aldo Gerbino, Salvo
Ferlito, Piero Longo, Gioacchino Barbera). Questa l’atmosfera che il futuro
ingegnere e architetto respira. Ci si sarebbe atteso che egli prendesse
tavolozze e colori (e in altro momento vedremo che la tentazione fu forte), e
invece no, ai colori e ai pennelli preferì impugnare squadre compassi e matite
per dare sfogo al suo bisogno di creatività.
Salve,
RispondiEliminaè possibile visuionare l'archivio catalano? e se si come e dove si trova?
SCUSI SE SOLTANTO OGGI RISPONDO. MA SOLTANTO OGGI MI SONO ACCORTO DELLA RICHIESTA. CHI E' CHE SCRIVE? LA MIA NUOVA MAIL E': VITTORIORIERA37@GMAIL.COM. PUO' SDCRIVERE VIA MAIL.
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