Il fisico padre Paolo De Lisi, sacerdote missionario di Maria, espone le tesi di fondo della teoria evoluzionista di Darwin e del neodarwinismo, a partire dalla «selezione naturale», accompagnandola con le affermazioni più recenti di scienziati di varie branche della biologia che, contro l’opinione comune che ritiene ormai assodate e vere le concezioni darwiniane, ne evidenziano i punti deboli e superati, intendendo l’evoluzione come dovuta a fattori interni agli organismi più che ambientali. L’autore richiama poi il fatto che anche la Chiesa condanna il darwinismo, ma non l’idea di evoluzione, che sul piano scientifico, conclude lo studio,resta peraltro una mera ipotesi probabile.
Dai documenti del Magistero risulta chiaro questo principio: esclusi alcuni punti inaccettabili – che niente hanno a che fare con la vera scienza – non c’è contraddizione tra la dottrina della creazione e le tesi evolutive, purché rettamente insegnate. Attualmente, rileva De Lisi, i reperti fossili non consentono di stabilire se l’evoluzione della specie umana sia monogenetica o poligenetica (da una sola coppia o da un gruppo di individui), sicché non viene meno il valore di verità della dottrina tradizionale cattolica del peccato originale commesso dal primo uomo e trasmesso ai discendenti per propagazione genetica. Del resto, l’analisi del genoma umano e del Dna mitocondriale ha offerto indizi scientifici a favore del monogenismo. Clicca qui per continuare a leggere.
Nessun commento:
Posta un commento