Progetto curato da Pierfranco Bruni con il contributo scientifico di Neria De Giovanni, Annarita Miglietta, Silvia Pallini, Micol Bruni, Giovanni Agresti
Il Mediterraneo delle Etnie. Concertazione di studiosi e Istituzioni
culturali. Un studio originale modulato sul piano didattico con alla base una
forte valenza scientifica che pone in essere il rapporto tra linguaggi poetici
e processi etnici. Le etnie che si focalizzano in questa occasione, in un
rapporto metodologico tra la lingua della poesia e le presenze
antropologiche sono la
Sardegna , il Griko, l’Occitano, il Friulano
e l’Italo Albanese. Lo studio si arricchisce con una scheda dedicata alla
lingua in Pirandello per ricordare gli 80 anni dalla morte dello scrittore di
Girgenti.
Pierfranco
Bruni (Mibact) Annarita Miglietta (UniSalento)
Si tratta di una Cartella elegante il cui lavoro è parte integrante del Progetto
Etnie del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo
con la consulenza scientifica dell’Università degli Studi di Teramo, del
LEM, dell’Associazione Internazionale dei Critici Letterari e
del Sindacato Libero Scrittori, Il Portale Letterario. net e
FUIS. Una successiva Cartella si soffermerà su altre etnie.
"Il tema centrale, sottolinea il curatore e Responsabile Etnie
del Progetto del Mibact, Pierfranco Bruni, abbraccia un
percorso in cui sono presenti Etnie, eredità antropologiche,
lingua, linguaggi,poesia e processi culturali. È su queste linee che
si avanza la ricerca ponendo un raccordo tra le lingue e la lingua
attraverso il pensiero modelli etnici che toccano la koiné di appartenenza e le
identità."
L'identità di un popolo è la storia che si intreccia con le culture altre
che costituiscono modelli di eredità, il cui punto centrale resta la lingua.
Le civiltà che difendono la propria lingua non tutelano soltanto una
appartenenza, ma intrecciano, in un tempo di etnicità diverse, di lingue e
linguaggi multipli, identità storiche in una antropologia delle tradizioni e
della letteratura.
La letteratura diventa cosi il fulcro intorno al quale si muove il tempo di
una civiltà. Si abita una lingua perché si vive un paese. La lingua è una
metafisica. Non si tratta di una metafora ma di un processo (se si vuole lento
come è lento il trasmettere i valori di una tradizione) ben definito che pone
all’attenzione elementi etici e presupposti estetici.
La lingua non è solo comunicazione o trasmissione di modelli. Nella lingua
ci sono i segni di un tessuto mitico nel quale gli archetipi sono simboli
esistenziali. Alla Cartella hanno partecipato Neria De Giovanni
(Prersidente dell’Associazione Internazionale dei Critici Lettterari) per lo
studio sulla Sardegna, Annarita Miglietta (Docente Università
del Salento) per il Griko, Silvia pallini (Associazione LEM
Italia) e Giovanni Agresti (Docente dell’Università di
Teramo) per il Friuli e l’Occitano e Micol Bruni (Storica ed
esperta di Minoranze linguistiche) per l’Italo Albanese.
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