di Domenico Bonegna
C'è un'invasione
sovversiva che sta sorprendendo nazioni impreparate. Non è l'immigrazione
selvaggia di questi mesi, ma è la Gender theory. Una nuova ideologia che
sta colpendo l'umanità nella propria intimità. Si tende a cancellare la
differenza uomo-donna e introdurre il concetto di uomo neutro, che si apre,
sulla base degli orientamenti sessuali, a tutte le identità di genere. Si
sopprime il vecchio modello di società eterosessuale per creare la società
neutra senza sesso. Di fronte a questa triste prospettiva narcisistica
dell'ideologia del gender non dobbiamo avere paura di opporci, anche se
troviamo opposizioni, ostilità e timori all'interno del mondo cattolico, del
resto sarà “il tormentone del secolo”.
“Da circa
trent'anni, nuove ideologie si stanno diffondendo per confondere le fondamenta
dell'antropologia”, lo scrive Etienne Roze nel suo poderoso
saggio, “Verità e splendore della differenza sessuale”, edito da
Cantagalli (2014). Di questa confusione se ne era accorto il grande Giovanni
Paolo II, che nel 1981, vedeva un “annientamento”
se non reale almeno intenzionale, del corpo. Una negazione del sesso umano,
della mascolinità e della femminilità della persona umana[...]”.
In pratica nel
nome della lotta alle discriminazioni che impedirebbero a delle minoranze di
vivere il proprio sesso a loro piacimento, di avere gli stessi diritti degli
eterosessuali,“i parlamentari, sotto la pressione delle lobby, fanno
approdare i loro rispettivi Paesi nell'elenco di coloro che hanno scelto le
nozze gay e, in nome della lotta al bullismo e alle ingiustizie che feriscono i
bambini e gli adolescenti, optano per modelli educativi omogeneizzanti”. E'
un fenomeno quasi invisibile, secondo padre Roze, colpisce la mentalità
culturale, tutta la società, senza che la stragrande maggioranza dei cittadini
si renda conto.
Intanto si
scorgono per padre Roze,“Manipolazioni sovversive si impadroniscono delle
comunicazioni per ridefinire il linguaggio e quindi la realtà antropologica,
lasciando le persone all'oscuro.Tuttora poche sono coloro che avvertono il
pericolo, al punto che la maggior parte delle popolazioni rimane, se non
anestesizzata,almeno inconsapevole”. Inoltre il sacerdote francese
intravede un certo spirito “gregario”, che acceca le menti e trascina i
migliori intellettuali, scienziati e persone di spicco a pensare allo stesso
modo. A cominciare da coloro che reggono le sorti della politica e dei popoli.
Per chi osa
opporsi all'ideologia del gender interviene la “polizia delle idee”.
Osare di opporsi
a questo pensiero unico, alla corrente ideologica del gender,“affermando
valori che si radicano nella natura, può oggi portare alla conseguenza di
essere tacciati di omofobo ed eterosessista, fino addirittura a rischiare la
galera”, come sta capitando in questi giorni all'arcivescovo di Valencia
monsignor Antonio Canizares Llovera, che sta subendo un processo
pubblico da parte delle associazioni Lgbt. Il presule
aveva sottolineato come fosse in atto il tentativo“di imporci una ideologia
di genere con leggi inique alle quali non dobbiamo obbedire”. Cañizares
aveva anche criticato “l’escalation contro la famiglia da parte di dirigenti
politici, aiutati da altri poteri come l’impero gay e certe ideologie femministe”.
Nel libro padre Etienne parla esplicitamente di nuovi
totalitarismi, di stretto rapporto tra relativismo e dittatura. E
si domanda: “se sono i sondaggi e le maggioranze a deliberare quale sia la 'verità'
ultima universale che va oltre l'uomo, che ne sarà delle minoranze o di coloro
che non condividono le 'verità' di chi detiene il potere?” In
pratica, di questo passo, il soggettivismo si trasforma in totalitarismo: “[...]
saranno escluse le voci che rifiuteranno di conformarsi alle 'verità'
occasionali, fondate sulle opinioni delle maggioranze. Nuovi totalitarismi, con
strategie subdole o violente, stanno emarginando testimoni ingombranti”, appunto
come monsignor Canizares.
Addirittura Tony Anatrella con acutezza osserva con
giustificata preoccupazione che ormai esiste“un terrorismo intellettuale si
sta organizzando sul modello di Khmers rossi(si parla effettivamente di
Khemers rosa), istituendo una 'polizia delle idee'”.
Certamente la storia si evolve ma il rischio del
totalitarismo è rimasto lo stesso. Così è valido l'enunciato di san Giovanni
Paolo II nelle lettera enciclica Centesimus annus (1.5.1991), n.
46: “Se non esiste nessuna verità ultima la quale guida ed orienta l'azione
politica, allora le idee e le convinzioni possono essere facilmente strumentalizzate
per fini di potere. Una democrazia senza valori si converte facilmente in un
totalitarismo aperto oppure subdolo, come dimostra la storia”.
A questo punto si potrebbero individuare quali sono le
ragioni che hanno portato alla devianza del gender.
Nichilismo, dualismo e marxismo.
Etienne Roze lo spiega nel 1° capitolo del libro, la
nuova ideologia del gender ruota intorno a tre termini: nichilismo,
dualismo e marxismo. Il nichilismo rifiuta ogni verità
oggettiva, sostenendo che ognuno è libero di dare un senso alla realtà e
plasmarla a proprio piacimento. Quindi si abbandona il sesso, il dato
originario, e si pretende di poter progettare ciò che si vuole per la natura
umana. Qui entra in gioco la visione dualista, ovvero la tendenza a rifiutare
ogni tipo di realtà duale. In questo scenario l'eterosessualità è
interpretata come un modello egemone che impedisce alle altre identità di
esprimersi e le cui cause discriminatorie devono essere
decostruite e minate attraverso la creazione di un terzo genere.
Questo
terzo genere per molti funge da "cavallo di Troia",
"un'eccellente immagine che mostra come, entrando
sovversivamente nella piazza, si
può prendere possesso dell'intera città e dei suoi abitanti".
Il Gender un'eccellente
aggiornamento del marxismo.
Pertanto possiamo ricordare che si innesca la
dinamica dell'odio introdotta dal marxismo che oggi prende il nome di omofobia e lotta all'omofobia. Del resto per Roze, "la teoria del
gender, o meglio l'ideologia del gender, è un'eccellente aggiornamento del marxismo".
Nella
Storia tutto ruota intorna alla parola "differenza", che apre il
varco all'ingiustizia tra l'oppresso e l'oppressore". Secondo Roze,"Marx
aveva denunciato questa ingiustizia nel rapporto tra il proletariato
schiavizzato e il padrone borghese: era la questione sociale dei secoli XIX e
XX. Un antagonismo che è stato affrontato con la "lotta di classe".
Poi
negli anni 60' e 80' secondo padre Etienne, le stesse forze culturali e
politiche, che avevano animato la lotta di classe del proletariato, "hanno
spostato la dialettica opponendo la donna emarginata all'uomo patriarcale: era
la questione femminile che ha fatto leva contro la disparità uomo/donna grazie
alla 'lotta dei sessi'".Infine
la "gender theory, riprendendo lo stesso principio, contrappone ora le
identità di genere queer, (pare
che siano una cinquantina, oltre alle identità raggruppate sotto l’acronimo
Lgbt) cioè le identità sfavorite, declassate e
oppresse, all'eterosessualità
egemone grazie alla 'lotta dei generi'"
E' una lotta
che attraversa tutta la società, secondo il religioso francese, "è la
chiave di lettura della prassi marxista . Essa è il principio
rivoluzionario e la molla che permette di far evolvere la storia verso un
futuro promettente, cioè verso un messianesimo utopico".
Un
futuro nefasto dove "l'aggiornamento femminista dei principi del
marxismo è quindi più incline a raggiungere l'umano dal di dentro, cioè
l'identità, per smorzarla e decostruirla, fino a svuotarla". Marx non
era arrivato a tanto, l'ideologia del gender si.
Qual è il disegno ultimo della gender theory?
"Consapevolmente
o inconsapevolmente", si tratta di una tentazione che va oltre l'orizzonte
umano". Scrive padre Roze. Si tratta di
una tentazione che supera l'uomo. Cita cosa scriveva nel 2010 l'allora
cardinale Jorge Bergoglio - oggi papa Francesco - alle carmelitane di Buenos
Aires, mentre il Parlamento argentino si apprestava ad approvare la legge
sull'unione di persone dello stesso sesso, vale la pena, riportare la citazione
per intero: "la posta in gioco qui è l'identità e la sopravvivenza
della famiglia: padre, madre e figli. La posta in gioco è la vita di tanti
bambini che saranno discriminati in anticipo privandoli di crescita umana che
Dio ha voluto fosse data da un padre e da una madre. La posta in gioco è un
rifiuto diretto della legge di Dio incisa nei nostri cuori[...] Cerchiamo di
non essere ingenui: non è solo una lotta politica, è una pretesa distruttiva
del piano di Dio. Non si tratta di un mero disegno di legge (questo è solo lo
strumento) ma di una 'mossa' del padre della menzogna che cerca di confondere e
ingannare i figli di Dio".
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