Non la partenza conta
né la fermezza o l’instabilità
del punto da cui ti muovi.
Conta quel che lasci e cosa ti porti […]
Lucio Zinna, Partenze e arrivi.
Un impegno, un appuntamento con la cultura, un continuo ed
incessante lavoro di scoprire e di scoprirsi, una perpetua ricerca della
bellezza, anche lì dove bellezza sembra non esserci: è questo ciò che sta
dietro la storia di Thule, una storia lunga ormai quarantadue anni e che trova piena espressione nell'Almanacco 2013, «un piccolo Almanacco del tempo e dello spirito - si
legge nell’ introduzione – che trova nella parola e nel segno la liberazione
possibile».
Si leggano ancora alcune parole della nota introduttiva, atta a rappresentare
lo spirito che Thule trascina con sé nel tempo e che il suo direttore, Tommaso
Romano, vuole sia segno di distinzione: «Nel tempo del ribaltamento generale
occorre ritrovare il senso dell’esserci, scambiarsi reciprocamente i messaggi
per la resistenza al male, all’ovvio, al brutto, allo sfinimento di chi ci
vuole ciechi e non uomini e donne consapevoli, veri, affrancati dall’asfissia
finanziaria e multimediale. Ci vuole l’Arte, insomma. Per comprendere che la
vera riforma è prima di tutto interiore, spirituale e metafisica, una riforma
che sappia conservare il meglio dell’umano per salvaguardare la preziosità di
ogni singolo essere. Per questo nasce l’Almanacco Thule che vuole rappresentare
una voce nel deserto che avanzando chiede e pretende di essere ascoltata. La
voce degli scrittori è – quando autentica – profezia di vita, epifania,
rispetto e arma efficace in avversione al nichilismo. […] L’illusione della
tecnica come soluzione di felicità, fallisce malgrado le apparenze di potenza,
e la comunità è sempre più virtuale che reale. Torniamo, allora, alla
meditazione, alla riflessione, alla lentezza, alla luce, entriamo in queste
pagine che hanno la sola ambizione di essere più che di apparire».
Bene, dunque, quei versi in apertura di Lucio Zinna rappresentano
l’animus di Thule e non certo a caso sono posti ad incipit dell’Almanacco 2013
e prorompenti si offrono a chi, ancora, di questa associazione culturale non ne
conoscesse il fine più recondito.
Conta ciò che ci attende, continua poi il poeta, conta ciò che per
ognuno rappresenta l’Incontro, il Senso. Così la voce di poeti e scrittori che
trovano spazio all’interno dell’Almanacco rispondono a questo filo conduttore,
a questa precisa logica che vuole Thule non come promotrice di un’arte fine a
se stessa, ma di un’Arte che sia «l’essenza più forte di qualunque profumo: la
bellezza e il sudore del vivere».
Questo, dunque, è il soffio vitale delle “penne” presenti, che
elenchiamo: Lucio Zinna, Melo Freni, Maria Patrizia Allotta, Roberto Pazzi,
Francesca Vella, Ciro Spataro, Nino Aquila, Elio Giunta, Piero Vassallo,
Concetta Alesi, Maria Elena Mignosi Picone, Vito Mauro, Giuseppe Bagnasco,
Virginia Bonura, Maurizio Massimo Bianco, Elvira Sciurba, Francesco Paolo
Giannilivigni de Levis, Mariolina La Monica, Gianni Ianuale, Nino Agnello,
Gonzalo Alvareza Garcia, Serena Lao, Tommaso Romano, Giuseppe La Russa, Anna
Maria Bonfiglio, Elide Triolo, Salvatore Di Marco, Giuseppe Fumia, Maria Adele
Anselmo, Umberto Balistreri, Alfio Inserra, Nicola Romano, Elisa Roccazzella,
Carmelo Fucarino, Adalpina Fabra Bignardelli, Piero Longo, Antonino Russo, Aldo
Gerbino, Stefano Vilardo.
Il testo, inoltre, raccoglie disegni di: Gaetano Lo Manto, Elide
Triolo, Salvatore Caputo, Giuseppe Alletto, Rosa Maria Ponte, Pippo Madè.
Giuseppe La Russa
Giuseppe La Russa
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